| Le vie del ghetto erano un vero inferno quel giorno, si riusciva a malapena a far due passi tra tutta quella folla. '' Che diavolo sta succedendo?'' Quelle voci concitate, eccitate, ansiose, arrabbiate erano una vera e propria tortura per il suo udito finissimo e anche l'odore era orribile, un misto di sudore, sporcizia e cibo andato a male. Voleva andarsene da lì, non le interessavano gli scandali cittadini. L'ultima volta che si era creata una folla simile era perchè una donna aveva scoperto dei tradimenti del marito con una mutante ed era venuta fin nel ghetto per coglierlo in flagrante. Le urla quella volta si erano sprecate. Quel giorno però non vi erano urla assordanti, solo un brusio frenetico e fastidioso. Aveva giusto voltato le spalle a quella gente quando colse dei frammenti di alcune conversazioni. < ..si si un ragazzino..> < ..per delle mele...pensa tu..> < ..erano in tre!> < ..non ci credo, è una barbarie!> < .. se lo sono meritato.> Quelle voci la bloccarono. Qualcosa scattò nel suo cervello, qualcosa che non andava, qualcosa di inquietante. Uno strisciante, cupo presentimento si insinuò in lei tanto da farla voltare in direzione del centro di quella baraonda, verso le voci più forti, quelle che urlavano. Si fece spazio tra la gente a spallate e gomitate, voleva solo vedere, solo assicurarsi che non fosse vero.. Ed eccola lì, al margine del cerchio formato dai passanti. C'erano gendarmi ovunque e un odore disgustoso, poteva sentirlo fino a lì. Era odore di sangue. < Esatto proprio così. Erano in tre, tre mutanti dicono. Hanno rubato delle mele, li hanno presi..uno di loro è morto> La voce dell'uomo accanto a lei era concitata, veloce, quasi avesse fretta di essere il primo a raccontare la verità, quasi fosse compiaciuto di ciò. Shila sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene. Non riuscì a sentire cosa commentavano le donne accanto a lui vide soltanto che erano umani normali probabilmente venuti lì ad assistere, smaniosi di essere in prima fila. Una rabbia cieca investì la ragazza che se ne stava lì, cappuccio sul volto, ad osservare uno spiazzo oscurato dai gendarmi, uno spiazzo al centro del quale sarebbe potuto esserci il cadavere del bambino, lasciato alla vista dei suo assassini e del pubblico tutto attorno. Si accorse solo ora che c'erano altri mutanti ad assistere, alcuni urlavano furiosi altri sembravano spaventati. Abbassando lo sguardo vide che una delle mele sparse sul terreno era rotolata fino a lei, probabilmente calciata per sbaglio da uno spettatore. Le dita di Shila si chiusero sulla buccia rossa del frutto e in un gesto totalmente istintivo, totalmente incurante delle conseguenze, mossa solo da una furia violenta, lo scagliò contro la testa del gendarme a lei più vicino.
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