Il Nano

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Procyon Lotor
view post Posted on 21/4/2011, 10:30




ჯ Capitolo Primo ჯ

o dell'insostenibile difficoltà di essere alto un metro e dieci.


Gli addetti della Torre di Controllo del porto della Città del Vapore non avevano mai visto una cosa simile. Davanti a loro, a pochi metri dal suolo, una specie di tinozza volante stava tentando di attraccare al molo. Si muoveva avanti e indietro, su e giù, apparentemente senza un senso preciso. Si domandarono quanto fosse ubriaco il padrone della nave. Probabilmente tantissimo.
Un ultimo svolazzo sghembo, poi il motore della nave si spense, e questa si schiantò a terra con un sonoro KLANG!. I Controllori si resero conto che il pilota doveva essere veramente moooolto ubriaco.

Dalla nave, ormeggiata alla meno peggio al molo, si potevano sentire urla, inframezzate da versi striduli e decisamente poco umani. Eccone uno stralcio, così come sentito dall'Addetto Portuale che si stava avvicinando alla nave. "Sterne des Himmels", diceva una scritta d'oro scrostato sul pallone nero.

«Maledetto gallinaccio! Ti avevo detto di stare attento, cazzo!»

"Poooo-ka!"

«Ah, ora non venirmi fuori con queste storie!!!»

"Koooo-p-ka!"

«No, non è questo il punto! Ti avevo detto di atterrare dolcemente!»

"Pooo-ka-poo!"

«Ah, quindi ora sarebbe colpa mia? Ammettilo che non ci vedi una mazza!»

"Po-po-po!"

«Non dovevo farti guidare...Mi lascio sempre abbindolare! Lascia perdere, stupido gallinaccio...»

"Pooooo..."


Le urla cessarono e qualcosa (una porta?) si aprì nel fianco della nave, che a causa del maldestro atterraggio si trovava parecchio in alto sul livello del molo. Per questo la piccola figura che uscì di corsa dall'interno si trovò a galleggiare stupidamente in aria per una frazione di secondo, prima di schiantarsi ai piedi dell'Addetto. Gemendo e mugolando il proprietario della nave si rimise in piedi. Arrivava a stento alla cintura dell'Addetto, che rimase a bocca aperta a fissarlo. Il nano lo fissò di rimando.

«Beh, che hai da guardare, stoccafisso? Mai visto un nano?»

«Ehm, no scusi signore. Mmm, chi è lei per cominciare?»

«Chi sono? Chi non sono dovresti chiedere! Io non sono alto, non sono simpatico, non sono socievole, non sono bello, non sono una brava persona e soprattutto non sono intenzionato a perdere tempo. Quindi, Signor Stoccafisso, ti consiglio di farmi passare, a meno che tu non abbia un buon motivo per trattenere un povero disabile dal fare le sue commissioni in città.»

«Potrei almeno sapere il suo nome?»

«Oh, certo. Io sono il Capitano Gunter Karl Hochmann von Tiefenberg, ma tu puoi chiamarmi Capitan Gunter Karl Hochmann von Tiefenberg. Ti faccio lo sconto di una "o". Ora, lietissimo di averla conosciuta, ma ho come l'impressione che un buon boccale di birra e tante donnine allegre e dai gusti molto particolari mi stiano aspettando. Arrivederci, e fa' buona guardia alla mia piccola Stellina! Tacchino, muovi quel culone pennuto!»


Dalla nave uscì un enorme gallo con una zampa meccanica. Saltellando si avvicinò al nano, guardandolo storto attraverso spesse lenti da vista. Gunter lo ignorò e, afferate le piume bianche sopra le ali, si issò sull'animale.

«Auf wiedersehen!»


Tirò forte le redini che partivano dal becco del grosso pollo. I due si allontanarono, con tutta la dignità che possono avere un nano e un gallo zoppo e trotterellante.
Il povero Addetto si sfregò gli occhi. Non fosse stato per la nave, accasciata accanto a lui sul molo, avrebbe creduto di aver sognato. In fondo era solo l'ennesima prova di quanto fosse assurda la vita nella Città del Vapore.

[...]


Il nano, dal canto suo, si accese una lunga pipa lercia, ridacchiando della faccia del povero babbeo al molo. Hahn, sotto di lui, trottava nel modo più fastidioso possibile. Era sempre arrabbiato per la strigliata sulla nave. "Stupido pollo", pensò, "ancora mi domando perché ti ho preso con me..."
Tenendo le briglie con una mano, Gunter von Tiefenberg diresse il pollo verso la sinistra, dove si trovavano i quartieri economici. Ovviamente, l'ostinato pennuto svoltò a destra, dove si trovavano le bettole e i baccanali. Gunter rise di gusto, tossendo fumo nerastro.

«Ti ho fregato di nuovo! Sei proprio un pollo...uaargh!... in tutti i sensi, mio vecchio Hahn!»


Tutto intorno invitanti insegne dai nomi bizzarri ammiccavano, preannunciando divertimenti e sbornie. Gunter seppe di essere arrivato.



Edited by Procyon Lotor - 2/5/2011, 19:34
 
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view post Posted on 28/4/2011, 14:28

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posso partecipare tutti o avete piani?
 
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view post Posted on 28/4/2011, 22:33
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La Bisbetica Indomita

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Certo che quel NO lì nella tua firma ha un'aria così... definitiva... è un po demoralizzante, è anche un po spaventoso oserei dire... XD
 
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view post Posted on 29/4/2011, 20:14

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ok ora devo scegliere che pg utilizzare... utilizzo Set e ti derubo oppure ti mando quel matto di doc che magari ti aggiusta la nave? quale preferisci?
 
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Procyon Lotor
view post Posted on 29/4/2011, 20:21




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Lo que quieres. E deve sempre venire il tizio capace di derubare il Nano. image
 
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view post Posted on 29/4/2011, 20:37

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aaah questa è una sfida! va beh... adesso mandiamo doc vah! la tua nave la ripariamo!


Doc passeggiava tranquillo per la strada. Rudy volava all'altezza della sua testa. Era annoiato, oggi aveva tenuto chiuso il negozio poichè due giorni prima durante un esperimento, qualcosa esplose, così ora tutto il laboratorio era una massa verde e maleodorante.
Una nave all'orizzonte, abbastanza usurata e se vogliamo, da RIPARARE.
Guardò Rudy, che avendo praticamente metà del suo cervello aveva capito, era incredibile come quei due comunicassero senza parlare, solo tramite sguardi. Quello sguardo che inquietava la gente, entrambi avevano due occhi di diverso colore.
Comunque Doc decise che un sopralluogo non avrebbe fatto male e si diresse verso il porto.
Quello che vide lo mandò giù di testa, una nave che atterrava rumorosamente, senza cuscinetti. senza dubbio il timone era da oliare e sicuramente le assi erano tarlate e da riparare!
Era sconvolto. Ma quello che lo fece quasi cadere era la sporcizia.
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Doc è un malato della pulizia, Guai a sporcarsi!

il suo camice sempre bianco lindo e il suo aspetto curato, non potevano certo abbinarsi a una cosa rozza come quella nave!
Un nanetto scese, ma Doc non gli diede troppo peso.
Rudy poi lo picchiettò sulla spalla, quello doveva essere il capitano.
Ok, Doc aveva voglia di passare un po' di tempo al lavoro.
Data la sua esperienza mancata con le navi, l'ultima volta era quasi rimasto ucciso! decise di andarci cauto.
Hey tu! Salve, è tua la nave?
disse avvicinandosi al nano e fissandolo.
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bene! vediamo che ne viene fuori!

 
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Procyon Lotor
view post Posted on 29/4/2011, 21:28




ჯ Capitolo Secondo ჯ

o della teoria migratoria in branchi dei rompiballe


Non avevano fatto che pochi passi, il nano e il gallo, che qualcuno (o per meglio dire, qualcun altro) giunse a importunarli. Erano in due. Uno dei due interessò subito sia Gunter che Hahn (questo il nome del bisbetico gallo gigante). Aveva gli occhi spaiati, uno giallastro e uno glacialmente azzurro. Il nano pensò che era un soggetto niente male. Lo stava osservando già da un po', tutto intento a studiarne i lineamenti, quando l'altro, che sembrava essere suo compagno, gli rivolse la parola.

«Hey tu! Salve, è tua la nave?»

«Oh, salve buonuomo, non l'avevo notata! Ma non sapete che la buona creanza ci impone prima di tutto di presentarci, dopodiché potrò rispondere a tutte le sue domande, così come si conviene a persone civile come me e, sono più che certo di questo, anche lei. Perciò, bando alle ciance! Visto che non lo ha fatto prima lei, mi presento io: sono Gunter Karl Hoffman von Tiefenberg. Ne scelga uno e lo usi più a suo piacimento. Ma visto che mi sono presentato per primo, ho diritto ad una domanda! Il piccione che si porta dietro, quell'interessantissimo soggetto con gli occhi bicromi che, come si sarà avveduto, sto osservando da un po'...beh, mi dica: sarebbe disposto a separarsene? Mi risponda, e io risponderò alla sua domanda.»


Poche cose sono certe nella vita. Ma su una, in quel momento, non c'era dubbio: il nano non trovava affatto simpatico che ben due esseri umani di scarso interesse si frapponessero tra lui e una sana sbornia con sveltina annessa. Proprio per niente. E lo si capiva bene dalla parlantina che aveva preso: un'arma, per così dire, sviluppata in anni di allenamento, e che compensava la sua generale incapacità di difendersi fisicamente. "Confondili e distruggili", soleva dire il Folletto. Ad ogni modo, essendo il suo pubblico composto per la maggior parte dal suo gallo, difficilmente riceva grande plauso per questa massima di certo validissima.

Aspettando la risposta, Gunter lanciò un'occhiata dal basso verso l'alto (l'unico tipo di cui era capace) notando che, cosa assai curiosa, anche l'umano aveva gli occhi discordanti, esattamente come il volatile. Si chiese se non ci fosse una qualche connessione. Non ne trovò, e continuò a fissare lo sconosciuto, ghignando tra sé e sé.



Edited by Procyon Lotor - 2/5/2011, 19:35
 
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view post Posted on 29/4/2011, 21:45

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Doc rimase stupito di come in nano avesse risposto prontamente e in modo educato e ne rimase colpito.
Ha ragione mi scusi, sono stato inopportuno, io sono Isaach Cuttlendorf, sono un inventore ma mi chiami Doc.
Dopo di che indicò Rudy, e si innervosì parecchio.
Rudy percepì il nervosismo di Doc e si posò sulla spalla affondando gli artigli nella spalla, come a trattenerlo.
Vorrei dire due cose signor Gunter, primo!! questo non è un piccione ma un falco! secondo, non mi separerei mai da lui! e poi come le viene in mente di fare una domanda del genere? c'è scritto vendesi sulla fronte di Rudy? io non credo!
Sbattè gli occhi e tornò calmo.
so benissimo che si starà interrogando sui nostri occhi, ebbene. non lo so nemmeno io. Ho una amnesia. Non ne parlerò con lei se non le dispiace, e non faccia altre domande a riguardo grazie.
Rudy sapeva quello che Doc stava per fare e si staccò dalla spalla volando su una cassa di pesce a pochi metri da loro.
Posso sapere come mai sei attraccato? una riparazione per caso?
Doc aveva deciso di lanciarsi, Quel nano non era tipo da giri di parole.
Lo osservò incuriosito in attesa di risposta e prima che lui potesse parlare aggiunse.
Comunque credo che una lavata non le farebbe male
non lo avrebbe mai toccato, quell'essere era sporco.

 
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Procyon Lotor
view post Posted on 2/5/2011, 18:29




ჯ Capitolo Terzo ჯ

o delle sottili, sottilissime sottigliezze


Il tizio inamidato con gli occhi spaiati andava sempre meno a genio al Folletto. Adesso non solo gli impediva di arrivare alla tanto agognata taverna, ma se la prendeva per piccolezze come la differenza tra un piccione e un falco. Roba da matti! Il Folletto sapeva ben distinguere le due cose, ma non si faceva problemi nel sostituire i termini a piacimento. Un nano, in fondo, non deve necessariamente essere attento alla forma. Era un po' come chiedergli di rivolgersi a Hahn come "galletto asburgico" invece dl più generico "pollo".
No, quel tizio non gli andava per niente a genio.

«Oh, mi dispiace messere di averla offesa! Non era mia intenzione di offendere lei o il suo grazioso animale da compagnia. Purtroppo deve sapere che la mia vista non è più quella di una volta dopo quel terribile momento...ma...ma questa è un'altra storia, la prego di perdonarmi se la sto tediando con questi discorsi. Ma lei si è presentato, e per quanto mi rincresca che il suo falco non sia in vendita, adesso risponderò alla domanda da lei precedentemente posta. Però questo mi costringerebbe a tirare di nuovo fuori quella storia lunga e noiosa alla quale accennavo poc'anzi. Magari un uomo come lei, che sembra avere la curiosità come dote innata, potrebbe anche appassionarsi ad un simile racconto. Ad ogni modo quella è la mia "nave", come credo lei abbia dedotto, e sono attraccato per motivi diversi dalle riparazioni, anche se devo ammettere che non le farebbero affatto male.»


Riprese fiato, compiacendosi di quanto fosse riuscito a pronunciare velocemente quel discorso. Un'ideuzza gli si stava affacciando alla mente, e voleva sfruttarla al meglio.
Continuò, contestando all'ultima affermazione di Cuttlendorf.

«Oh, guardi, non me ne parli...So benissimo di non avere un odore rispettabile, così come sono sicuro che non lo abbia neppure il mio gallo. Anche questo fa parte della mia storia, ed è solo il minore degli strani eventi che mi sono capitati da due anni a questa parte..Ma non mi sembra proprio di noi persone civili parlare in mezzo a una strada? Volete venire con me in una locanda, affinché io mi possa rimettere in sesto e, davanti ad un buon bicchiere di brandy, raccontarle della mia vita. Molte cose le saranno allora chiare, e forse mi giudicherà meno male. E mi farebbe molto piacere poterle pagare da bere per scusarmi delle offese che le ho recate.»


Il nano sorrise, di una rispettabilissimo sorriso di complicità volutamente borghese. Sembrava voler dire: «Ehi, aspetta di vedermi con frac, cilindro e monocolo, e ti renderai conto di avere un tuo simile davanti!».
Adesso la cosa cominciava a farsi interessante per il Folletto. Molto interessante.

 
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view post Posted on 2/5/2011, 18:58

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Doc era sempre più incuriosito da quello strano individuo.
Era la prima volta che vedeva un nano. Era chiaro che l'atteggiamento di Doc lo avesse disturbato, ma Doc era fatto così. Bisognava apprezzarne la genialità sconfinata, la conoscenza enciclopedica a discapito del suo carattere.
Il nano propose di andare alla locanda, Doc era solito bere e questa proposta venne accettata di buon grado.

Scusi, se posso permettermi... Ma come può dire che la sua nave non ha bisogno di riparazioni? Capisco che sia venuto qua per altri motivi e non furili come una riparazione ma consiglio almeno una guardatina.
Le sartie sono arrugginite. La prua della nave è crepata. Il pozzetto è rovinato. sembra stia per esplodere. E la gassa che regge il timone e disfatta, poichè il timone è inclinato.


Disse questo mentre osservava la nave con aria assente.
Il suo segreto però era uno; Rudy nel frattempo stava volando sopra la nave e guardando tutto quello da riparare, sembrerà strana -nemmeno io me lo spiego- ma Doc era in grado di percepire cosa il compagno voleva comunicare.
Poi il nano offrì da bere.

Guardi... le dirò che una bevuta non mi dispiacerebbe affatto. Aveva qualche posto in mente?
Sono certo che la sua sarà una storia interessante.


Sorrise e Rudy tornò.
Si posò sulla sua spalla e guardò con impazienza il nano.

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allora ti chiarisco le idee! ^^ io vado in barca a vela 3 mesi all'anno. se non capisci i termini usati non è perchè sono inventati... insomma devo far fare la figura dell'intelligente a Doc! no sul serio, andando in barca conosco le sue componenti... ok? ^^

P.S aspettando queen al bar è!!

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ho rieditato le parti della barca!XD



Edited by gio6594 - 3/5/2011, 14:27
 
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Procyon Lotor
view post Posted on 2/5/2011, 21:46




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Gio, i termini li conosco, anche se magari non sono un esperto...il problema è che la mia nave non è una "nave" tipo barca a vela, o simili, ma un'aeronave a aerostato (quindi una specie di dirigibile, più o meno) l'unica parte che effettivamente ha di quelle che hai nominato è il timone...Sorry!
Domani edito questo post e metto quello buono, poi ci spostiamo in locanda! :)
 
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*Aurora94*
view post Posted on 2/5/2011, 23:00




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e ora me si intromette XD scusate il post scrauso ma sono un po'arrugginita...


I due singolari individui, immersi nella loro piccola disputa, parevano non essersi accorti del paio di occhi castani intenti a passarli al setaccio...
Ophelia, seduta su di un barile posto all'imboccatura di un vicoletto, studiava sornione i due figuri mentre giocherellava distrattamente con le ciocche dell'immensa chioma di ricci scuri; la donna era abbastanza disinvolta da confondersi senza troppe difficoltà col paesaggio.

Il piccoletto arrivava dritto dal molo, e per quanto il suo aspetto fosse originale non fu una grande impresa intuire che si trattava del classico uomo di mare (o di cielo, insomma...) in cerca di trastulli a basso costo; l'altro,da quel che Ophelia aveva potuto udire, pareva essersi recato al porto alla ricerca di un ingaggio come meccanico, ma chissà che non avesse anche lui qualche spicciolo da spendere, dal momento che l'idea di trascorrere il resto della serata in una locanda non sembrava dispiacergli...

Aveva origliato abbastanza, era il momento di darsi da fare. Accavallò le cosce burrose e sfoderò un sorrisetto complice... <Perdonate la mia sfrontatezza, signori... Ma da quel che mi è parso di sentire, deduco che siete in cerca di ristoro...> detto questo, scese con un piccolo balzo dal suo "trespolo" e ancheggiando coprì rapidamente la distanza che la separava dai due.
<...E se me lo permetterete, messeri, vi condurrò ad un'ottima taverna...Conosco bene questo porto.> con fare esperto si profuse in un bell'inchino, mettendo così in mostra un seno prosperoso stretto nel corpetto di cuoio. <Il mio nome è Ophelia, lieta di conoscervi.> mormorò con uno sfarfallio di ciglia.
La gonna della donna era lunga fino a coprirle i piedi scalzi -aspetto del tutto trascurabile se consideriamo che sotto di essa non indossava nient'altro- ma la scollatura generosa e i modi accomodanti erano sempre bastati a distogliere l'attenzione dei clienti dal misto di sudore e profumo da quattro soldi che permeava la pelle umida della prostituta.
 
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11 replies since 21/4/2011, 10:30   189 views
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